<>

Pensioni d'oro - Qualcuno @iuti Nessuno

Vai ai contenuti

Pensioni d'oro

Petizioni art. 50

Uguaglianza. Diritti Acquisiti o Doveri Imposti - Artt. 3, 36 e 38 Costituzione.

Riduzione pensioni d’oro=Riduzione deficit previdenziale giunto all' 80,03% del debito pubblico!
No ai diritti acquisiti a fronte di doveri imposti ed in assenza di ragionevole riserva matematica nel fondo di appartenenza: in sintesi divieto di traslazione sugli altri del costo dei benefici propri.


Possono essere imposti irrazionali doveri a tutela di guarantigie conseguenti a precostituite posizioni giuridico-normative gemelle solo all'autodichia?
Certamente no e, ai paladini dell'intangibilità dei diritti (o privilegi) acquisiti, è utile partecipare un breve, ma esaustivo, excursus sullo stato della giurisprudenza della Corte Costituzionale in materia, al fine di spazzare via ogni alibi sull'impossibilità di ripristino dei parametri di ragionevolezza rispetto all'adeguatezza dei mezzi necessari alle proprie esigenze di vita, tenuto conto delle risorse disponibili per TUTTI i cittadini.

CLICCARE QUI PER LEGGERE LA PETIZIONE NR. 2/2013, CONTENENTE LE ARGOMENTAZIONI RELATIVE ALL'INESISTENZA DI DIRITTI ACQUISITI RISPETTO ALL'IMPORTO DELLE PENSIONI D'ORO, INVIATA AI DUE RAMI DEL PARLAMENTO IN DATA 03 LUGLIO 2013

E
' costituzionalmente legittimo:

  • che per garantire ad alcuno un siddetto diritto acquisito altri debbano farsi carico di gravosi doveri imposti?


  • che per garantire l'agiatezza di qualcuno altri debbano essere gravati da insostenibili oneri tributari e previdenziali permeati da rinunce, vedendosi, peraltro, compresso e compromesso il proprio futuro previdenziale?


  • che in nome dei diritti acquisiti si possa essere esonerati dal concorso solidaristico al finanziamento o contenimento della spesa previdenziale, lasciata lievitare rovinosamente sia oltre ogni logica di calcolo attuariale che in piena distonia con l'ordinaria diligenza del buon padre di famigflia, a beneficio di pochi eletti, seppur in loro contrapposizione vi sia una miriade di singoli e/o famiglie che percepiscono pensioni rasenti o al di sotto della soglia di povertà?


  • percepire, in periodi di piena crisi economica e finanziaria, trattamenti pensionistici calibrati in base ad un' epoca di crescita e sviluppo economico, in nome dei diritti acquisiti, senza considerare che a fronte delle tenaci guarantigie altri subiscono gravosi doveri imposti (salvo suicidio) di multipla entità rispetto agli stessi?


  • che in una Repubblica fondata - tra gli altri valori di elevato spessore socio economico - sull'uguaglianza, sul lavoro, sul diritto all'equa retribuzione, sull'assicurazione di adeguati mezzi in caso di  infortunio, malattia, invalidità, vecchia o disoccupazione volontaria, alcuni possano trincerarsi dietro dei diritti acquisiti che di fatto comprimono o sopprimono il diritto degli altri all'accesso ai mezzi necessari per la sopravvivenza?


  • che a fronte di versamenti periodici costituenti una determinata riserva matematica si possano percepire, in regime di assistenza pubblica, rendite decuplicanti o centuplicanti l'accumulo dei, seppur rivalutati, contributi trattenuti e/o versati?


  • che per garantire la continuità nella percezione di rendite decuplicanti o centuplicanti l'ammontare della riserva matematica costituita con le trattenute subite sui lauti stipendi si renda necessario prosciugare i fondi che altre generazioni, noi, stanno faticosamente e con quotidiane rinunce accantonando per sè e per quelli che li hanno insaziabilmente preceduti?


ECCO ALCUNI ALLARMANTI DATI CHE IMPONGONO, COERENTEMENTE CON LA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE IN MATERIA, UN RAGIONEVOLE INTERVENTO DI RIMOZIONE DELLE CAUSE DELLO SQUILIBRIO TRA ENTRATE ED USCITE PREVIDENZIALI, INTERVENENDO ANCHE SULLE MAXI PRESTAZIONI E SENZA ULTERIORMENTE GRAVARE SUI SOLITI VESSATI:


  • In coincidenza di manovre correttive del sistema pensionistico il divario tra spese ed entrate previdenziali ha sempre assunto maggior consistenza;


  • Dopo la riforma del 1995 il deficit previdenziale s’è costantemente attestato a cifre simili all’indebitamento netto (tot. Entrate – tot. Uscite dello Stato) andando spesso ben oltre lo stesso;


  • Il deficit previdenziale accumulato dal 1980 al 2012 s’è attestato a 1.006,887.044 miliardi di euro, pari al 59,11% del totale dell’indebitamento netto dello Stato accumulato nello stesso periodo ed al 64,30% del PIL 2012, nonché al 49,02% dell’intero debito pubblico al 31/12/2012;


  • Dal 1973 ad oggi lo sbilancio previdenziale s'è sempre attestato - senza alcuna soluzione di continuità - su crescenti numeri negativi;


  • Il totale dello sbilancio previdenziale in linea di capitale  (uscite maggiori delle entrate) assomma, dal 1921 al 31/12/2012 ad euro  1.008.218.951.000, pari, in assoluto,  al 49,09% del debito pubblico fatto pari ad attuali euro 2.054.000.000.000 ed al 64,39% del PIL di euro 1.565.916.000.000;


  • Procedendo ad un più compiuto  conteggio, che tenga in giusto conto anche degli interessi sul debito pubblico corrispondenti alla relativa quota di deficit previdenziale, i dati di cui al precedente alinea si appaleserebbero ancor più allarmanti considerato che il deficit previdenziale, comprensivo dei relativi interessi, ammonterebbe ad euro 1.591.537.947.000, corrispondenti all'80,03% dell'effettivo debito pubblico al 31/12/2012 (1.988.658.000.000 Min.Tesoro) ed al 101,64% del PIL !!!;


  • La spesa pensionistica del 2012 è stata pari al 19,89% del PIL, contro il 13,84% delle relative entrate;


  • Nel 1983 le prestazioni pensionistiche ammontavano a 17.321.107 e si spendevano complessivamente 39,865.576.000 miliardi di euro, mentre nel 2011 a fronte di 23.686.348 prestazioni pensionistiche si sono spesi ben 265,963.000.000 miliardi di euro, conseguendone che, a fronte di un incremento delle prestazioni pensionistiche del 36,75%, la relativa spesa è lievitata del 567,15%;


  • Nel 2010, i pensionati che hanno percepito da euro 3.000,00 e più al mese sono stati 776.609 su un totale di 16.707.026 ed hanno percepito euro 40,598.797.000 miliardi su una spesa complessiva pari ad euro 258,476.755.000 miliardi di euro, conseguendone che al 4,65% dei pensionati è andato il 15,71% della complessiva spesa pensionistica! A tal proposito v’è da stigmatizzare come il relativo focus istat sviscera sì i dati delle pensioni riempiendo pagine di statistiche, ma senza "guardare" la categoria dei percettori delle pensioni allocate al range degli euro "3.000,00 e più", ove sono confuse e secretate le maxi pensioni o  pensioni d’oro che dir si voglia. Eppure tali dati sarebbero agevolmente rilevabili dal casellario nazionale delle pensioni, ex DPR 1388/1971 e successive modificazioni.




LINK ALLA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE CITATA NELLA PETIZIONE, ESTRATTA DAL SITO DELLA CONSULTA :

Ordinanza 17 luglio 2001, nr. 256;     Sentenza 23 gennaio 2004, nr. 30;      Sentenza nr. 316 del 2010;      

Ordinanza 18 dicembre 2002 nr. 531;     Sentenza nr. 62 del 1999;    Sentenza nr. 99 del 1995;    

Sentenza nr. 372 del 1998;     Sentenza nr. 223 del 2012;     Sentenza nr. 116 del 2013.

Chiunque condivida l'iniziativa può dare alla stessa maggior vigore procedendo a scaricare il documento ed a presentarlo ai due rami del Parlamento, quale propria petizione, sottoscrivendola in calce con l'indicazione del proprio indirizzo di residenza e corredandola da copia di valido documento di identità.
Al fine di monitorare il numero di petizioni inviate sarebbe auspicabile, in totale discrezionalità, accennarla nel box dei commenti.


E' facilmente intuibile che solo per scalfire la corazza protettiva dei privilegi di pochi necessitano tante forze: raccogliamole in tutta legalità e non rimaniamo passivi ai soprusi che pregiudicano il presente e ci negano il futuro!

Possiamo essere uniti negli intenti anche  senza bisogno di conoscerci fisicamente: ossia una plebe antropologicamente nuova, senza volto e senza manovratori, ma con superiori ideologie di comune interesse.


Persuadere dell'impotenza è più proficuo che dissuadere dalla reazione. Non lasciamoci ingannare e REAGIAMO INSIEME. ( Q@N )
La protervia del potere si demolisce solo con i buoni esempi di chi non si lascia intimorire. ( Q@N )

Sono gradite considerazioni e suggerimenti

2
recensioni

Q@N
03 Lug 2013
Ho trasmesso la petizione alle Camere
Dippo
08 Ago 2013
E' VERGOGNOSO il comportamento di questi sigmori, (premesso che gia' i loro stipendi gli avranno permesso di risparmiare, no come noi che non arriviamo alla meta' del mese.)Partendo dai politici, troppe ingiustizie ,tasse ecc, molte da abolire vedi rai(rubiamo agli italiani) irap imposta rapina irpef imponi rapina e fuggi ecc. a me si era rotta la tv , ho chiesto l'annullamento del canone, ed l'ho ottenuto, subito dopo mi e' qarrivato da equitalia da pagare il canione non hanno voluto sapere ragioni.stato costretto a comprare la tv non dico cio' che penso di questa gente.paghi x non vedere nulla svegliamoci italiani, i paesi isottosviluppati c'insegnano .




Condivido
Non condivido
Torna ai contenuti